Bitonci per settore ceramica nucleare può essere alternativa
(DIRE) Roma, 11 giu. - "Un grande risultato alle urne in Veneto per le elezioni amministrative. Nei comuni sotto i 15.000 abitanti abbiamo confermato ben il 92% dei sindaci Lega uscenti, conquistato ulteriori 25 municipi e 140 nuovi consiglieri comunali. Sopra i 15.000 abitanti vittoria al primo turno già ad Arzignano, Cadoneghe, Paese, Negrar, Mogliano, Arzignano e Cassola. Siamo al ballottaggio in numerosi comuni, tra cui Rovigo, e abbiamo ottenuto un ottimo risultato a Bassano del Grappa con il consigliere regionale Nicola Finco, che ha sorpassato la candidata ex leghista di FdI e si confronterà con il candidato del PD. La forza del nostro partito sono gli amministratori locali, coloro che con coraggio ed abnegazione si mettono al servizio della loro gente. Un risultato particolarmente importante anche per San Giorgio in Bosco, dove Nicola Pettenuzzo (segr. prov. Lega) vince contro il candidato di FdI. Tutto dimostra l'ottimo operato della segreteria regionale guidata da Alberto Stefani, che ha puntato su candidati competenti e formati anche grazie alla scuola politica 'Veneto domani', la quale sta riscuotendo un gran successo ed ha avviato a temi concreti i nostri giovani". Lo dichiara Massimo Bitonci sottosegretario al Ministero delle Imprese e componente del direttivo della Liga Veneta.
(ANSA) - ROMA, 25 GEN - In arrivo il piano Transizione 5.0, con un decreto sul sistema incentivante per le imprese legato al Pnrr che dovrebbe andare in Consiglio dei ministri "tra un paio di settimane", contando su una dote dai fondi europei RepowerEu di 6,3 miliardi, di cui il 10% destinato alla formazione. Lo ha affermato il sottosegretario alle Imprese e made in Italy, Massimo Bitonci, in occasione di una iniziativa di Fondoprofessioni, rimarcando che il tema della formazione è "centrale". Il Mimit, ha rimarcato, sta lavorando alla parte relativa ai crediti di imposta, "gli obiettivi sono accompagnare le imprese nella transizione energetica e digitale, nella ricerca e sviluppo e nella formazione. Accompagnare le imprese - ha proseguito Bitonci - a cui si chiede però un contenimento di emissioni e consumi, con una certificazione preventiva e a posteriori, per cercare di andare verso gli obiettivi posti a livello europeo. Quello che si chiede all'azienda che fa l'investimento è che venga certificata una importante riduzione del consumo energetico".
Roma, 17 gen. (Adnkronos) - "Plasmon da oltre cent'anni rappresenta un punto di riferimento ed è fiore all'occhiello dell'industria italiana. Ho constatato di persona gli altissimi standard di qualità osservati nello stabilimento di Latina, volti a garantire la tracciabilità e la qualità degli alimenti". Così il sottosegretario della Lega al ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo BITONCI in vista agli stabilimenti del gruppo di alimenti per l'infanzia. "L'attenzione alla nutrizione dei bambini è imprescindibile e l'impegno deve essere massimo. Un problema - afferma - che va affrontato e non è più procrastinabile è quello della denatalità italiana e delle misure di welfare aziendale e pubblico, da mettere in campo per arginare il fenomeno delle culle vuote. Plauso alle vostre numerose iniziative rivolte alle famiglie indigenti, come l'adesione al Banco Alimentare, alla Carta Dedicata a Te, nonché al Trimestre anti-inflazione''.
Credito alle Pmi. Bitonci: pronta la norma, si parte in via transitoria per il 2024. Investimenti garantiti all’80%, liquidità al 60%, capitale di rischio al 50%. Importo massimo a 5 milioni.
La riforma del Fondo di garanzia per le Pmi, dopo un lungo negoziato, è a un passo dal traguardo. Il confronto iniziato già prima dell’estate sulla base delle proposte del ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) sta però portando a un compromesso, che tiene conto anche delle esigenze di copertura e sostenibilità messe in evidenza dal ministero dell’Economia. Massimo Bitonci, sottosegretario del Mimit che ha la delega per il Fondo, spiega i punti della norma in preparazione, che potrebbe essere presentata come emendamento governativo al “decreto anticipi” o entrare in extremis nel maxi-emendamento alla legge di bilancio. «Siamo in attesa di capire che cosa succederà con il Temporary framework sugli aiuti di Stato in scadenza a fine 2023 che come noto ha fin qui consentito livelli di copertura più generosi rispetto al quadro del 2019. Il governo spera in una proroga annuale ma è più probabile un allungamento di qualche mese, probabilmente quattro, nel frattempo però dobbiamo farci trovare pronti con una riforma strutturale per quando si rientrerà al regime ordinario». In attesa del definitivo disco verde del Mef, diversi punti sono già stati già concordati. Ad esempio la necessità di partire per ora con una riforma annuale, visto che il fabbisogno è già coperto solo per il 2024: 3 miliardi le disponibilità residue. Anche per non sforare questa soglia, rispetto a uno schema iniziale da 3,5 miliardi, il compromesso Mimit-Mef dovrebbe portare a questa griglia di coperture: 50% per il capitale di rischio, 60% per la liquidità, 80% per investimenti, operazioni a importo ridotto, startup, microcredito. Tutto questo senza distinzione per classe di rischio di credito secondo il modello di valutazione del Fondo, ma con l’esclusione della quinta fascia, cioè quella delle imprese più rischiose. «È una soluzione che serve a semplificare - dice Bitonci - lasciando contemporaneamente più spazio di azione alla controgaranzia dei Confidi e delle Regioni stesse che aprono sezioni speciali e operano sulla base del rischio tripartito». Appare comunque chiaro che si sta andando verso un modello meno generoso di quello straordinario consentito dal Temporary framework e basato sull’80% sia per gli investimenti sia per la liquidità nelle fasce 3, 4 e 5 (60% invece per le fasce 1 e 2). «Teniamo conto che la proroga consentirebbe almeno per alcuni mesi di mantenere queste coperture, poi scatterebbe una riforma transitoria verso un Fondo sempre più sostenibile» è la tesi di Bitonci. Dal negoziato con la Ue dipende anche la possibiltà di tenere ferma, anche dopo il Quadro temporaneo, l’attuale soglia di 5 milioni come importo massimo garantito per beneficiario. «Crediamo sia possibile» dice il sottosegretario passando poi in rassegna gli altri punti del progetto Mimit. Il livello massimo delle operazioni di importo ridotto (ammesse senza valutazione del merito di credito) salirà a 50mila euro e 80mila per i Confidi autorizzati. Non sarà prevista la commissione di accesso al Fondo per le micro imprese, mentre le piccole pagheranno lo 0,5%, le medie il 1% e le small mid cap (le imprese non Pmi che hanno fino a 499 dipendenti) l’1,25% del garantito. Proprio il rientro delle small mid cap sotto l’ombrello del Fondo gestito da Mediocredito centrale è stato nei mesi scorsi un punto controverso. Su questo aspetto il compromesso, previa autorizzazione Ue, potrebbe essere un intervento con coperture ridotte (30% per la liquidità e 40% per investimenti e startup) e comunque con un tetto: non si potrà andare oltre il 15% degli accantonamenti.
https://www.ilsole24ore.com/art/fondo-garanzia-le-pmi-riforma-tre-livelli-copertura-AFx7z3WB?&fbclid=IwAR2O-MEldELu4mefHS8YEAhelfBenXTnQCQcl0bclWtZT-IGjE6to1PV6fQ
© Massimo Bitonci